giovedì 16 febbraio 2012

APPELLO PER UNA NUOVA MARCIA NO TAV IN VALLE DI SUSA


DA BUSSOLENO A SUSA
SABATO 25 FEBBRAIO

RITROVO DALLE ORE 13 IN PIAZZA DELLA STAZIONE A BUSSOLENO

Il popolo NO TAV scenderà ancora una volta in strada per ribadire il proprio rifiuto al progetto inutile e devastante della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.

La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con la Comunità Montana e l'assemblea dei sindaci della val Susa e val Sangone per ribadire l'unità del territorio nel respingere quest'opera.

Sarà un’ occasione per rilanciare la mobilitazione e sancire la legittimità della resistenza in corso da mesi contro il cantiere di Chiomonte, area militarizzata.

Esprimeremo anche in questa giornata la nostra vicinanza e solidarietà nei confronti delle persone arrestate e inquisite per aver lottato al nostro fianco e invitiamo tutte le loro famiglie a partecipare con noi a quella che sarà una grande giornata di testimonianza e gratitudine.

Saranno bene accetti anche questa volta tutti coloro che giungeranno in valle per supportare le istanze del movimento NO TAV che sempre più sta diventando simbolo di riscossa per chi lotta contro i poteri forti e riferimento per le idee di un altro mondo possibile.

Vi aspettiamo numerosi e determinati.

IL MOVIMENTO NOTAV

domenica 12 febbraio 2012

Svelato l’accordo segreto tra Italia e Francia

Movimento NO TAV
Comunicato Stampa
dalla valle che resiste e non si arrende, 12 febbraio 2012
Svelato l’accordo segreto tra Italia e Francia per scucire € 3,3 miliardi  all’Unione Europea
Il testo dell’Accordo di Roma del 30 gennaio 2012 sulla Torino-Lione è ora a disposizione dell’opinione pubblica grazie al Movimento No TAV



Comparso il 30 gennaio 2012 su un tavolo del Ministero delle Infrastrutture italiano a Roma, rapidamente firmato da Thierry Mariani, ministre chargé des Transports per la Francia e da Mario Ciaccia, vice-ministro alle Infrastrutture per l’Italia, l’accordo italo-francese per dare il via alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione era stato perso di vista subito dopo.
Gli uffici del Ministero italiano sono stati raggiunti da numerose telefonate di europarlamentari che desideravano averne una copia per conoscere i dettagli dell’accordo non riportati dai media. La risposta degli uffici romani è stata invariabilmente: “non sappiamo dove sia stato archiviato, ci dispiace”.
Ma come nelle favole, questo documento romano accuratamente nascosto è apparso improvvisamente per dislocazione magica su un tavolo piemontese, e il Movimento No TAV è ora in grado di renderlo pubblico.Attendiamo ora che il Ministero italiano pubblichi sul suo sito l'accordo e gli allegati citati tuttora non pervenuti.
Si tratta di un testo di 24 pagine e 28 articoli[1] redatto allo scopo di convincere la Commissione Europea che Italia e Francia sono d’accordo a realizzare la nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Ricordiamo che tale accordo dovrà prima di tutto essere ratificato dai rispettivi parlamenti nazionali.
Secondo le aspettative dei due Strati membri, l’Europa dovrà sborsare il 40% di un’opera che costerebbe € 8,5 miliardi[2] (ma per la Francia la stessa opera costerebbe € 8,2 miliardi[3]).
Come hanno confermato i quattro europarlamentari[4], che venerdì 10 febbraio hanno ispezionato il “non cantiere” de La Maddalena , non vi sono certezze che l’Unione Europea sostenga a fondo perso il 40% di questaGrande Opera Inutile per diverse ragioni tra le quali spiccano gli enormi ritardi già accumulati ad oggi nell’attività di progettazione e geognostica, la mancanza di certezze circa la capacità dell’Italia di finanziare interamente l’opera e, ultimo ma altrettanto importante, la mancanza di un rapporto costi benefici che garantisca le istituzioni finanziarie (tra le quali la Banca Europea per gli Investimenti - BEI) che dovrebbero aiutare Italia e Francia a trovare il denaro mancante.  
Il processo di co-decisione in corso a Bruxelles tra la Commissione Europea e il Parlamento Europeo per l’approvazione di un nuovo regolamento relativo ai finanziamenti a fondo perso dei progetti TEN-T terminerà – se non vi saranno ritardi – non prima dell’inizio del 2013 per un'entrata in vigore nel 2014.
Tutte queste incertezze sono confermate dall’art. 1 comma 3, clausola principale di questo accordo, che rinvia all’Accordo di Torino del 2001[5] :
Questa clausola è stata volutamente nascosta nei Comunicati Stampa dei Ministeri italiano e francese, che hanno invece enfatizzato l’accordo affermando che “Il nuovo trattato sblocca definitivamente la realizzazione dell’opera che già alla fine dell’anno dovrebbe vedere l’apertura dei cantieri per il mega-tunnel di base” e addirittura “ La Torino-Lione , dopo tante vicissitudini e peripezie che hanno alimentato persino lo scetticismo che potesse essere mai realizzata, può diventare uno dei più importanti laboratori del nuovo approccio alla realizzazione delle opere … con l’obiettivo di contenere i costi ed evitare il sovradimensionamento dei lavori”.
Ci auguriamo che ora i media diano a questa clausola l’attenzione che merita.
Vi sono quindi forti probabilità che l’Unione Europea decida di non regalare denaro pubblico europeo per questaGrande Opera Inutile.
In quel caso l’Italia, o abbandonerà di sua iniziativa il progetto, oppure sborserà € 4,92 miliardi per la realizzazione della parte transfrontaliera della Torino - Lione al posto dei € 2,7 miliardi previsti (che in realtà la Francia calcola in € 3,01 miliardi), escludendo ben inteso i futuri aumenti, che per queste opere sono la certezza.
La firma di questo accordo dimostra che l’Italia e la Francia agiscono per scucire all’Unione Europea miliardi di euro in una Grande Opera Inutile.
Il Movimento No TAV denuncia con forza questo tentativo che, sotto l’apparenza di una apparente trattativa diplomatica per il progresso nelle comunicazioni ferroviarie, sembra essere un vero e proprio assalto alla diligenza condotto da tutti i governi che si sono succeduti da decine di anni.
E si augura che il Commissario Europeo ai Trasporti Siim Kallas – leggendo anche il rapporto che gli sarà inviato dai quattro europarlamentari che hanno visitato la Valle di Susa il 9 e 10 febbraio, assuma le decisioni conseguenti contro lo spreco dei fondi comunitari attraverso l’annullamento di questa Grande Opera Inutileche è prioritaria solo per trasferire denari europeo nelle casse di Italia e Francia.





1989 - 2012, 23 anni di opposizione popolare alla nuova linea ferroviaria Torino – Lione






[4] Sonia Alfano, Eva Lichtenberger, Gianni Vattimo, Sabine Wils
[5] Accordo di Torino del 29 gennaio 2001: http://www.notavtorino.org/documenti-02/acc-ita-fra-2001.pdf

mercoledì 8 febbraio 2012

Mezzi UN (Nazioni Unite) schierati a canteire di Chiomonte

Riportiamo il comunicato del Consigliere Regionale D. Bono in relazione alla presenza preoccupante di un mezzo "UN" schierato al cantiere di Chiomonte.






COMUNICATO STAMPA
GRUPPO CONSILIARE REGIONALE
MOVIMENTO 5 STELLE

«Missione di “pace” in Valsusa?»

Siamo venuti a conoscenza che da qualche giorno in quel di Chiomonte all'interno del "recinto/fortino" è presente un mezzo militare delle truppe interforze (vedi fotografia allegata).

Non ci sembra di aver avuto notizia dell'avvio di una missione internazionale di pacificazione delle popolazioni Valsusine.

Al netto degli avvenimenti che da mesi stanno avvenendo nei boschi vicini al Clarea riteniamo questo un segnale gravissimo di come si stia gestendo la "normalizzazione" Valsusina.

Domani, per sincerarsi della gestione all'interno della legalità delle opere propedeutiche al cantiere, saranno presenti alcuni europarlamentari, tra cui gli italiani Alfano e Vattimo, e venerdì pomeriggio hanno chiesto udienza alla Regione, alla Provincia e al Comune di Torino. Speriamo vivamente che la Giunta regionale sia presente e disponibile a fornire le dovute informazioni ai MEPs (Members of the European Parliament).

Davide Bono
Presidente gruppo consiliare regionale
MoVimento 5 Stelle

Una Delegazione del Parlamento Europeo incontra i cittadini della Valle di Susa

giovedì 9 febbraio
ore 20.30

TEATRO DON BUNINO - BUSSOLEENO
Assemblea popolare

Una Delegazione del Parlamento Europeo incontra icittadini della Valle di Susa