sabato 5 novembre 2011

Comunicato Coordinamento Liste Civiche Valle di Susa


Come Amministratori del territorio della Valle di Susa esprimiamo profondo rammarico e preoccupazione per l’intenzione espressa dal Governo di voler rendere il sito del cantiere Tav di Chiomonte un’area di interesse strategico nazionale. Questa scelta rivela ancora una volta il tentativo di ridurre a questione di mero ordine pubblico l’ormai più che ventennale movimento di opposizione alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino a Lione. Il Governo nella sostanza mostra in questo modo il fallimento della sua capacità di governare in modo democratico, ricorrendo all’uso della forza per imporre un’opera a un territorio che con grande chiarezza continua a dimostrare di non volerlo per ben fondate motivazioni di carattere trasportistico, economico, ambientale.  Il consenso dei territori interessati dalla realizzazione dell’opera è peraltro un requisito considerato irrinunciabile dall’Europa per la realizzazione dell’opera stessa. La trasformazione del cantiere in area di interesse strategico nazionale – con conseguente inasprimento delle pene previste per chi eventualmente ne oltrepassasse i confini – che si andrebbe ad aggiungere alla recinzione doppia con filo spinato intermedio e alla presenza costante di un cospicuo numero di rappresentanti delle forze dell’ordine, tutto questo  appare come una chiara ammissione del fatto che solo con l’uso della forza sia pensabile far continuare a esistere un cantiere Tav in Valle di Susa.  La  cosa dimostra peraltro anche il totale fallimento del lavoro svolto dall’Osservatorio strategico sulla Torino Lione, costato al contribuente italiano un buon numero di milioni di euro, così come costa milioni di euro al contribuente italiano la militarizzazione del nostro territorio. Ovviamente la giustificazione ufficiale di tale modo di procedere da parte del Governo – ampliamente sostenuta da compiacenti mass media - è quella di agire nel superiore interesse dello Stato. La stessa definizione di area di interesse strategico nazionale vuole suggerire tale idea. Siamo profondamente convinti del fatto che sia  vero il contrario. La realizzazione della linea Tav Torino-Lione è solo nell'interesse di un ridotto numero di speculatori.
·      La linea costerebbe circa 20 miliardi di euro;
·       risulterebbe un 'opera del tutto inutile, dal momento che esiste già un collegamento ferroviario tra le due città  utilizzato, per quanto riguarda il decisivo trasporto di merci, attualmente a circa il 10% delle sua potenzialità. 
·      Il  passaggio di merci lungo tale direttrice è in costante calo da dieci anni a questa parte;
·       la realizzazione stessa dell’opera produrrebbe un numero di posti di lavoro estremamente contenuto rispetto alla spesa; per di più si tratterebbe comunque di lavoro per la  grandissima parte non specializzato e a tempo determinato;
·       il dispendio di energia per la  realizzazione della linea sarebbe tale da rendere il trasferimento merci su di essa più inquinante rispetto a qualsiasi  altra soluzione di trasporto utilizzabile (come dimostra lo studio realizzato a suo tempo da Federici);
·       infine tale opera comporterebbe la distruzione irrimediabile di beni non rinnovabili come il territorio e le falde acquifere. 
Siamo molto preoccupati del fatto che in un momento di grave crisi  economica come quello attuale, lo Stato italiano sprechi in questo modo grandi quantità di soldi pubblici, indebitando tra l’altro le future generazioni ; e in questo modo riproduca lo stesso perverso processo di appropriazione da parte di una minoranza della ricchezza di tutti, che ha portato alla presente crisi.  La nostra idea di opera strategica di interesse nazionale è ben diversa: non finanziare guerre, strumenti di morte come gli F35, grandi opere inutili, bensì la scuola, la ricerca, la sanità, le fonti di energia rinnovabili, le nuove tecnologie, le opere di salvaguardia del territorio (e quanto avvenuto di recente in Liguria dovrebbe servire da monito), le amministrazioni locali (garanzia di democrazia e di reale rappresentanza dei territori). Queste sarebbero opere di interesse nazionale, in grado di aprire prospettive per il futuro e di creare occupazione qualificata e a tempo indeterminato.
Per tutti questi motivi ci opponiamo con forza alla militarizzazione del nostro territorio e chiediamo l’immediata sospensione dei lavori al cantiere di Chiomonte.

Coordinamento Liste Civiche Valle di Susa
05 novembre 2011

NON AVETE NESSUN DIRITTO DI PIANGERE!



Voi che vi riempite la bocca di parole trite e ritrite: “crescita, sviluppo, competitività”. Ripetute come un mantra per nascondere il vuoto delle vostre idee. Dogmi imparati come scolaretti per essere promossi dalle maestrine di Confindustria e dei mercati finanziari.
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che quando siete seduti sulle comode poltrone a Porta a Portavi lanciate, l’uno contro l’altro le medesime ricette stantie: “Dobbiamo rilanciare le grandi opere, dobbiamo far ripartire l’edilizia, ci vuole un nuovo piano casa, forse anche un nuovo condono”.
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che con il fazzoletto verde nel taschino avete chiesto il voto per difendere la pianura padana da invasioni di ogni genere e poi dagli assessorati comunali, provinciali e regionali avete vomitato sulle campagne padane la vostra porzione di metri cubi di cemento, insieme a tutti gli altri.
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che avete giurato fedeltà alla Costituzione ma poi non ne rispettate l’art. 9: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”, e approvate piani regolatori che hanno come unico obiettivo quello di svendere il territorio e di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione.
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che, con l’arroganza di chi non ha argomenti, denigrate chiunque si opponga alla vostra furia predatoria di saccheggiatori del territorio. Voi che, con il risolino di chi è sicuro del potere che detiene, ridicolizzate tutti i giorni i comitati, gli ambientalisti, le associazioni, i cittadini, che mettono in guardia dai pericoli e dal dissesto idrogeologico creati dalle vostre previsioni edificatorie.
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che siete la concausa delle catastrofi alluvionali, dovute alla sigillatura e all’impermeabilizzazione della terra operate dalle vostre espansioni urbanistiche, dai vostri centri commerciali, dai vostri svincoli autostradali. Voi che avete costruito il vostro consenso grazie alle grandispeculazioni edilizie, ai grandi eventi, alle grandi opere o anche alla sola promessa di realizzarle.
Non avete nessun diritto di piangere. Nessun diritto di piangere le dieci vittime dell’ennesima alluvione ligure. Né le vittime di tutte le precedenti catastrofi causate anche dalla vostra ideologia. Perché voi, iscritti e dirigenti del Partito del Cemento, siete i veri estremisti di questo paese.
Siete i veri barbari di questo nostro paese. Siete la vera causa del degrado ambientale, della violenza al paesaggio e dello sprofondamento del paese nel fango.
No. Non avete nessun diritto di piangere.
E gli italiani dovrebbero cominciare a fischiarvi e cacciarvi dai funerali. E gli italiani dovrebbero smettere di pregare davanti alle vostre altissime gru, totem di un modello di sviluppo decotto e decadente, che prima di collassare, rischia di annientare i beni comuni di questi Paese, di questo pianeta.
Fonte: http://domenicofiniguerra.it/2011/11/02/non-avete-nessun-diritto-di-piangere/